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Coltura & Cultura >Coltura>Caratteristiche botaniche

Caratteristiche botaniche
L’albero del cedro è un albero a ramificazione bassa, i cui rami, allo stato giovane, presentano una colorazione rosso-violaceo sfumato. È possibile trovarlo sotto l’aspetto di arbusto. Grandi foglie glabre a forma ovoidale-allungata a nervatura principale rilevata che va ad assottigliarsi nell’area dell’apice, arricchiscono i suoi rami, protetti da spine sufficientemente lunghe e resistenti, fortemente aculeate.
Il Cedro, Citrus Medica, appartiene alla tribù delle Auriantaceae, famiglia delle Rutaceae, ordine delle Terebintae, come l’intero gruppo degli agrumi di cui fa parte e nel quale, la sua posizione sistematica, non sembra del tutto definita, essendo ancora controverso se lo si debba considerare una specie a sé stante, oppure una varietà del limone (Citrus Limonum, Risso), oppure ancora, come altri hanno ipotizzato, il capostipite di questo agrume. L’apparato radicale è costituito da un fittone principale che, a sviluppo completo, può spingersi oltre la profondità di 1.50 m. Da esso si dipartono altre radici secondarie munite di radici avventizie caratterizzate da un modo di vegetare piuttosto incostante sia per la direzione che per l’accrescimento. Il più delle volte, infatti, si osserva che esso è del tutto imprevedibile, anche se bisogna riconoscere, che in tale irregolarità, c’è la diretta connessione con le caratteristiche fisiche del terreno nel quale tale pianta vive. Per quanto concerne il fusto, come tutte le specie del gruppo, il cedro ha un fusto abbastanza corto, il quale non supera l’altezza compresa fra i 3 e i 5 metri. A mezzo potatura la sua altezza viene, comunque, ridotta fra i 2.50 e i 3 metri. Ramificato alla base, il fusto dell’agrume risulta di normale vigore, con forma più arrotondata rispetto a quella del limone. Il diametro dipende dall’età e dalla cultivar, provvisto di germogli giovani angolosi che presentano una colorazione variabile dal porpora al violaceo. Il legno del cedro, a differenza della maggior parte di quello degli altri agrumi, non è molto forte ed elastico, al contrario si presenta come relativamente fragile, per cui mal sopporta i venti. Da ciò la necessità di puntellare con pali i principali rami durante la fase di maturazione dei frutti, periodo nel quale la piante viene gravata di ulteriori pesi che potrebbe non reggere autonomamente. Tuttavia, per queste sue caratteristiche,il tronco del cedro è però usato dagli ebanisti per lavori d’intaglio. Le foglie sono di forma ovata-oblunga, di aspetto e consistenza coriacea, di colore verde, più intenso e lucido nella pagina superiore e più pallido in quella inferiore, e risultano abbastanza grandi. I fiori sono triclini, poligami, grandi ed odorosi. Il fiore è composto da un calice gamosepalo a 5 lobi, che racchiude una corolla di 5 petali bianchi, leggermente carnosi, e da 3 a 30 stami filamentosi, saldati alla base in più fasci, con pistillo semplice con 13-15 logge, con uno stilo ed uno stimma lobato. I fiori completi nascono all’estremità dei rami, mentre quelli unisessuati sono distribuiti lungo l’asse e sono destinati a cadere. Pur essendo autofertili, i fiori del cedro, sono abbastanza attrattivi per varie specie di insetti, incluso le api, per cui in presenza di diverse varietà di cedri, si va incontro all’incrocio di diversi fiori.

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